Tre giorni di pura magia al Lago d’Orta

Un’esperienza indimenticabile al B&B Seme di Faggio

Ragazzi, ve lo devo proprio dire: ho passato tre giorni al Lago d’Orta con mia figlia e ancora non ci credo. Arriviamo a Miasino, un borgo medievale che sembra uscito da una cartolina di altri tempi. Appena mettiamo piede al B&B Seme di Faggio, ci accoglie Sara, una tipa piena di vita che ti stende col suo sorriso che illumina più del sole. Il portone di legno sembra preso in prestito da “Game of Thrones”. La nostra camera? Un rifugio accogliente, tutto legno che sa di bosco e calma, dettagli curati come fossero coccole.

Prima esplorazione e cena all’Antico Agnello

Sistemiamo le nostre cose e partiamo all’esplorazione del borgo. Passeggiando per le stradine, ci imbattiamo nella Chiesa di San Rocco, nel Giardino dei Semplici e nella maestosa Villa Nigra, nel cui parco troviamo proprio quello che cercavamo, ovvero un posto in cui cenare: la Taverna dell’Antico Agnello, aggiudicato! Qui, non ho parole: tartare di fassona che si scioglie in bocca come neve al sole, maltagliati al ragù di coniglio che ti avvolgono il palato con un abbraccio caldo e dolci che ti fanno viaggiare con la mente fino all’infanzia. Roba che ti sogni anche di notte.

Arte, storia e sapori tra Miasino e Orta San Giulio

Colazione da re e sentiero verso Legro

La giornata inizia con una colazione preparata da Sara: miele di castagno denso come un racconto di montagna, formaggi freschi che cantano storie di prati verdi e pane appena sfornato che ti accoglie con il suo profumo avvolgente. Un manifesto della lentezza e del gusto. Un inno alla terra, un richiamo alle radici che troppo spesso dimentichiamo in una società che corre senza fermarsi mai. Sentiamo i sapori autentici del posto e siamo pronti per l’escursione. Il sentiero verso Legro, che Sara faceva da ragazzina per andare al pub con gli amici, è un’esperienza. Il paesaggio ti lascia a bocca aperta, sorridi inconsapevolmente. I passi formano un dipinto naturale che ti entra negli occhi e non ti lascia più.

Scoperta di Legro, il paese dipinto

Arrivati a Legro, i murales ci catturano subito. I dipinti sono finestre aperte su sogni diversi: scene di vita quotidiana, omaggi al cinema e alla letteratura. Mia figlia, che divora libri come fossero snack, è incantata. E io penso a quanto l’arte possa trasformare un luogo, farlo rinascere. È come se ogni pennellata fosse un atto di ribellione contro l’omologazione.

(Approfondendo le ricerche su Legro, ho trovato questo video esemplare, semplice e completo: mostra un sacco di murales che non siamo riuscite a vedere. Clicca per visualizzarlo su Youtube!)

Orta San Giulio e pausa gelato

Riprendiamo il cammino verso Orta San Giulio. Arrivati, ci concediamo una pausa pranzo sotto il portico in riva al lago. L’atmosfera è talmente magica che mi aspetto di vedere un unicorno spuntare da un cespuglio, ma al suo posto troviamo un gelato al Laboratorio Cannavacciuolo che è un’esperienza mistica. Un’esplosione di sapori che mi ricorda che il piacere è un diritto e non un lusso.

Passeggiamo per le vie di Orta San Giulio fino alla chiesa di Santa Maria Assunta. L’architettura barocca è una danza di luci e ombre, un gioco di equilibri che rispecchia la vita stessa. Il passato bisbiglia segreti. È come camminare dentro un libro di storia con le illustrazioni a colori, un’esperienza che ti costringe a riflettere su quanto siamo piccoli di fronte alla maestosità del tempo.

Palazzo Penotti Ubertini e cena al pub

Concludiamo la giornata con una visita a Palazzo Penotti Ubertini. La mostra di Sergio Cerini ci lascia senza parole. Le sue opere sono come un pugno allo stomaco e una carezza insieme. Sapere che il palazzo ospita mostre temporanee durante l’anno ci fa capire quanto sia viva la scena culturale di questo posto. Per cena, torniamo al pub Il Cantuccio, dove ci gustiamo una pinsa e un hamburger novarese con prodotti a km 0. Perfetta conclusione per una giornata piena di emozioni.

Un ultimo giorno di scoperte

L’ultima colazione al B&B è un affresco di bontà e dolcezza che rispecchia l’anima generosa di Sara: brioches fresche che profumano di buono, pane di segale con fichi che ti riporta ai sapori antichi, focaccia dolce con uvetta e biscotti a forma di cuore che ti fanno sentire coccolato come a casa della nonna, una sensazione che nell’era del fast food e delle relazioni virtuali è un lusso raro.

Giro in battello all’Isola di San Giulio

Torniamo a Orta, dove prendiamo un battello per l’Isola di San Giulio, un luogo che è la quintessenza della pace e della bellezza. La Basilica di San Giulio è un capolavoro di architettura romanica, un monumento che invoca un passato lontano ma ancora vivo. Il “Percorso del Silenzio e della Meditazione” ci invita alla riflessione, un momento di pausa in un mondo che ci spinge sempre a correre. Passeggiando per l’isola, sentiamo la storia e la spiritualità che permeano ogni pietra, ogni angolo.

Pranziamo in una caffetteria storica con vista lago. Piatti leggeri e freschi, vista spettacolare… è un momento indimenticabile. Le ultime ore le passiamo in relax, riflettendo su questi tre giorni magici.

Ci sta una conclusione

Questi tre giorni al Lago d’Orta sono stati un’esperienza che va oltre le parole, un viaggio che ha toccato corde profonde dell’anima. Il B&B Seme di Faggio e l’accoglienza calorosa di Sara ci hanno fatto sentire a casa. Una casa lontano da casa, che ci ha offerto rifugio e ispirazione. Le bellezze naturali, i borghi pittoreschi e la ricca storia di questa regione ci hanno conquistato, ma più di tutto, è stata la sensazione di vivere un’avventura autentica, lontana dalle rotte turistiche più battute.

Consiglio a tutti di visitare il Lago d’Orta, un luogo dove natura, arte e cultura si incontrano per creare un’esperienza unica. Non è solo un viaggio, è un ritorno alle origini, un modo per riscoprire la bellezza del mondo che spesso dimentichiamo nella frenesia quotidiana.

E così, amici, concludiamo questa avventura. Spero che vi siate divertiti e siate riusciti ad apprezzare ogni istante di questa meravigliosa esperienza. Ricordate: la bellezza è ovunque, basta saperla cogliere. La vera magia non sta nei luoghi, ma negli occhi di chi sa guardarli con curiosità e amore. E forse, in fondo, la rivoluzione più grande è imparare a vedere il mondo con occhi nuovi, ogni singolo giorno.

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