La torre alta 23 metri, costituisce la parte emergente e la meglio conservata, di un vero e proprio castello costruito verso la fine del XII secolo e a partire dalla prima metà del 1200 emblema della libertà e della fierezza del piccolo feudo indipendente conosciuto come Università della Riviera di S. Giulio.
Gli statuti di questa piccola “Repubblica Guelfa”, retta dal vescovo di Novara, lasciavano ampia autonomia agli abitanti, ma imponevano anche degli obblighi. Tra questi uno dei più sentiti era quello di radunarsi in armi al suono della campana della torre per contrastare eventuali invasori. L’ultima campana della torre, fusa nel 1610 a Bolzano Novarese da tale Pietro Bonavila è stata tolta circa sessanta anni fa e custodita per lungo tempo presso la Villa Comunale di Orta.
Nel novembre del 2004 dopo un lungo restauro la campana è tornata nella sua sede originaria sulla vetta del colle.
La torre a base quadrata di 7,60 metri di lato, presentava una porta di accesso collocata a 6 metri di altezza. L’accesso era possibile grazie a una scala mobile, che poteva essere ritirata nel caso gli attaccanti fossero riusciti a superare la cortina muraria. Questa, originariamente munita di spalti, feritoie e camminamento di ronda, chiudeva due cortili interni, di altezza differente, a cui si accedeva solamente attraverso un’ampia piazza muragliata che ancora alla fine del XVII secolo poteva contenere seicento uomini schierati. La torre era suddivisa internamente in tre impalcati; il piano inferiore aveva funzione di magazzino per viveri ed acqua in caso di assedio. Dal piano più alto avveniva la difesa dell’ingresso mediante il lancio di sassi e pietre attraverso un piombatoio. La torre fa parte dal 1993 dell’area protetta del Monte Mesma e Colle della Torre di Buccione.