Anello Celeste: un percorso tra arte, storia e natura incontaminata

Buongiorno a tutti! Oggi vi porto alla scoperta di un angolo incantato del nostro Paese: l’Anello Celeste dei Sentieri del Quadrifoglio di Ameno.

Prima, però, una dritta: affrontare l’Anello Azzurro con lo stomaco pieno è come cercare di leggere un libro di fisica quantistica dopo una grigliata di Ferragosto. Colazione leggera, quindi: yogurt e frutta, e pronti per l’avventura.

Scarponi allacciati e zainetto, Seme di Faggio alle spalle, mi dirigo verso Piazza Marconi di Ameno, il punto di partenza del nostro viaggio. Con il suo fascino storico, è l’inizio perfetto per un’avventura tra paesaggi mozzafiato e storie millenarie. Seguiamo le frecce con i segnavia bianchi e rossi e andiamo a scoprire ogni angolo di questo itinerario.

Prima tappa: Vacciago e la Chiesa di Sant’Antonio Abate

La prima parte del percorso ci porta verso Vacciago, dove ci fermiamo alla Chiesa di Sant’Antonio Abate. Questo luogo non è solo un sito di preghiera, ma anche un piccolo museo. Gli affreschi di Bonola sono spettacolari, e c’è una curiosità: uno di essi rappresenta una figura che tiene un libro aperto con simboli alchemici e un animale fantastico ai piedi del santo che nessuno è ancora riuscito a identificare: tipo il mostro di Loch Ness piemontese con qualche tratto lombardo. Un vero e proprio enigma post-rinascimentale.

Ma Vacciago ha un’altra perla nascosta: la Fondazione Calderara. Questo spazio d’arte contemporanea, immerso in un borgo storico, è come trovare un Picasso nella cantina della nonna. Un contrasto affascinante che merita di essere esplorato.

Attraversando Lortallo: la Via Crucis

Proseguendo oltre Vacciago, arriviamo al borgo di Lortallo e ci imbattiamo nella doppia Via Crucis. Le cappelle affrescate lungo il sentiero sono un mix tra devozione e arte, raccontando storie non solo religiose ma anche quotidiane. Camminare lungo questo sentiero è come sfogliare un album di foto di famiglia, ma senza le facce dei parenti che non sopporti.

Monte Mesma: natura e mistero

La salita ci porta al Monte Mesma e al suo convento francescano. Da qui, la vista sul Lago d’Orta e sul Monte Rosa è mozzafiato. Ma ciò che rende questo luogo ancora più intrigante sono le storie dei frati sulle “luci degli angeli” che appaiono sopra il lago nelle notti serene. Mistero o fenomeno naturale? Chi lo sa… (?)

Tra curiosità e storie antiche

Proseguendo, incontriamo il torrente Agogna con i resti di un’antica fucina. Un po’ come scoprire la vecchia fabbrica di Iron Man. Poco più avanti, il ponte romano della Membra è un capolavoro d’ingegneria che sembra sospeso nel tempo, raccontando storie di vita quotidiana di secoli fa: tipo Piero Angela in una puntata di Superquark.

Ritorno ad Ameno

Tornando verso Ameno, ci fermiamo alla Chiesa di Santa Maria Assunta. Il campanile romanico è impressionante e il suono delle sue campane può essere udito a chilometri di distanza. L’acustica è talmente buona che un assolo di chitarra potrebbe risuonare fino a Milano. Da non perdere l’antico orologio meccanico, che da secoli funziona ancora perfettamente! Non proprio come il timer del mio forno…

San Giovanni Battista: gioiello barocco

Prima di concludere il nostro viaggio, visitiamo la Chiesa di San Giovanni Battista, una delle più belle del Lago d’Orta. Al suo interno, una tela raffigura il Concilio di Trento e c’è un dettaglio curioso: uno dei personaggi sembra guardarci con un’espressione enigmatica. Si dice che sia un autoritratto nascosto dell’artista. Come un “selfie seicentesco”, con molta classe.

Il nostro viaggio sull’Anello Celeste si conclude, ma non è stata solo una passeggiata nella natura. È stato un vero e proprio viaggio tra arte, storia e mistero. Con il cuore e zaino più leggeri, torno verso il B&B Seme di Faggio, per preparare la prossima avventura. A presto!

P.S. Ecco un video utile che mostra la bellezza di questo cammino.

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